Profumo di Terra.


E’ l’aratura il primo atto della nuova annata agraria. L’aratro taglia e rivolta il terreno sprigionando un sentore unico, profumo di terra.

Protagoniste assolute.



Le annate come quella che stiamo vivendo sono di quelle che non scordi facilmente, soprattutto in Baraggia dove il ristagno idrico ti costringe spesso ad utilizzare le ruote in ferro dentate, quelle per seminare in acqua ma che a noi pochi giorni fa (precisamente il 18 maggio!!!!) sono servite anche per erpicare.

Il simbolo di questi giorni di inizio primavera nelle nostre risaie.




Sono le ruote in ferro il simbolo del nostro lavoro in questi giorni di inizio primavera in Baraggia. Abbiamo già detto molto sui nostri terreni con elevata capacità di campo e fortemente soggetti al ristagno idrico ma un’annata agraria così condizionata dal maltempo non avevamo avuto ancora modo di raccontarla sulle pagine di questo blog.
Quella di quest’anno come diciamo noi è un’annata da ruote strette, le ruote in ferro che si utilizzano per le operazioni a risaia sommersa e che invece noi in questi giorni siamo costretti ad utilizzare anche per erpicare.
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Sommersione.

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Proprio nel primo giorno di primavera (giornata peraltro caratterizzata da un leggero vento gelido) abbiamo iniziato la sommersione delle nostre risaie.

La preparazione del terreno ed il Fiat 980 DT (decisamente vintage ma extremamente performante)

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In questi giorni in risaia si lavora intensamente. Le operazioni di preparazione del terreno procedono senza sosta. La situazione del terreno in questo momento ci consente esclusivamente di erpicare, c’è ancora troppa umidità nel terreno per poter pensare di livellare.
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Procediamo quindi con l’erpicatura, non prima di aver fertilizzato adeguatamente i terreni. La fertilità del suolo coltivato è molto importante, condiziona l’aspetto produttivo sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo.
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Al lavoro anche il nostro Fiat 980 DT, con gomme posteriori larghe 80 cm, un trattore che risale agli anni 80 ed ha quasi 7000 ore. Una macchina solo apparentemente obsoleta ed ancora performante.
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Zolle di terra.

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Sono le zolle di terra rivoltate dagli aratri a caratterizzare il paesaggio risicolo in questo periodo. Metro dopo metro le stoppie (i residui colturali dell’annata precedente) stanno lasciando spazio alle zolle di terreno fresco e pronto per essere sminuzzato dagli erpici. Prima però godiamoci questo paesaggio e il profumo della terra appena rivoltata che da una sensazione di incredibile vitalità.

La Catenaria.

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Nella messa a punto dei mezzi per la mietitura, abbiamo sostituito la catenaria alla mietitrebbiatrice Laverda M152R. Sulla catenaria sono ancorati con 4 bulloni tutti i pattini della cingolatura. Mantenere la cingolatura in piena efficenza è prassi ed evita spiacevoli inconvenienti. Ripristinare un cingolo in risaia in seguito alla fuoriuscita della catenaria dall’asse è un’impresa. Oggi proseguiamo con la mietitura del riso Sant’Andrea.