Che emozione, in prima pagina su La Repubblica.

Mi capita spesso di parlare di agricoltura e di tutte le insidie, le emozioni ed i retroscena che caratterizzano questo settore. Uno dei momenti di riflessione più interessanti e profondi che ho avuto in questi ultimi tempi è stata riportata mercoledì 22 agosto su La Repubblica. “Giovani e tecnologici, ecco i nuovi contadini”, il titolo dell’inchiesta di Michele Smargiassi che mi ha visto apparire nella prima pagina del quotidiano più diffuso in Italia.
Non nascondo di aver provato una grande emozione nel leggere il mio nome, il mio modo di essere e il mio modo di concepire il lavoro in un’articolo così in rilievo su un giornale così prestigioso.
Ringrazio Michele Smargiassi professionalmente e umanamente, per aver colto in pieno lo spirito che mi accompagna nel lavoro, che racchiude spesso emozioni uniche come il volo di una cicogna

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18 risposte a “Che emozione, in prima pagina su La Repubblica.”

  1. Ciao Carlo, sono uno dei lettori dell’articolo e devo confidarti che leggere la tua esperienza di vita e di lavoro mi ha fatto davvero sognare. Siamo una generazione cresciuta con il triste obbligo morale della ricerca del lavoro impiegatizio o manageriale in ufficio. Il più delle volte significa scendere a compromessi con realtà più o meno ambigue in coerenza con gli studi fatti e/o delle lauree consuguite. Non ti nascondo che sento che tutti hanno però nel cuore un ritorno ai “mestieri”. Io avevo il nonno e la nonna paterni contadini e non ti nascondo che ho nel sangue più il campo che la scrivania. Io lavoro per una televisione di un grande gruppo internazionale e vuoi saperlo? Sarei pronto a mandare tutto a quel paese se potessi avere della terra da coltivare o un rustico da convertire in agriturismo dove cucinare i frutti della terra. Ti ringrazio per la tua esperienza, mi da coraggio per continare a cercare. Un grande in bocca al lupo, Stefano.

  2. Ciao Stefano, la terra di famiglia si porta sempre nel cuore. Probabilmente il lavoro e il concetto discutibile di modernità hanno allontanato troppo in fretta le persone dalla terra. Ora è tutto in evoluzione e gli spazi per emergere sono pochi e spesso l’amore per la terra e i suoi frutti non bastano. Un caro saluto accompagnato dall’augurio di poter trovare le emozioni cercate e che la terra ti potrà dare. E’ il momento giusto, perchè l’esodo dalle campagna non si è ancora fermato. A presto.

  3. Ciao Carlo! Anche se in ritardo, mi unisco anch’io al coro di complimenti (strameritati) per l’articolo su Repubblica, e quindi, conseguentemente al tuo riso!! E’ la dimostrazione che, seppur con fatica e sacrificio, alla fine la qualità premia, e chi lavora bene è ripagato… So del riso che hai inviato in prova agli amici di Papillon, vedrai che anche da lì nasceranno belle opportunità! Complimenti ancora, e grazie per gli splendidi spunti culinari che ci regali con le tue ricette! Luca

  4. Ti ringrazio Luca, dopo tanti sacrifici è arrivato un momento di grande soddisfazione. Proseguiremo su questa strada, portando il nostro contributo a tutte le opportunità volte a far riscoprire a tutti i prodotti di alta qualità che provengono dalle nostre straordinarie campagne. Ci sentiamo presto.

  5. ciao carlo complimenti prima di tutto per il riso e troppo buono e poi volevo farti gli auguri per la prima pagina te lo sei meritato tanti saluti da cattolica eraclea e dal ristorante al casale pasquale schembri

  6. ciao carlo complimenti prima di tutto per il riso e troppo buono e poi volevo farti gli auguri per la prima pagina te lo sei meritato tanti saluti da cattolica eraclea e dal ristorante al casale pasquale schembri

  7. Grazie a tutti, Pasquale, Antonio, Angelo e Francesco, vi ringrazio di cuore, i vostri complimenti sono per me motivo di orgoglio.
    Non resta che seguire l’invito di Luca, tutti a Savigliano il 9 settembre.

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