Diario di campagna: stiamo andando al massimo.

Sono giorni di duro lavoro. Si sta avvicinando il momento delle semine. Stiamo andando al massimo, siamo impegnati su più fronti, alcune risaie sono già sommerse mentre altre presentano ancora i residui dell’annata scorsa. Alcune operazioni sono fisicamente molto faticose, giusto per sfatare l’idea che gli agricoltori lavorano sempre tranquilli sopra un comodissimo trattore. Descrivere tutto quello che stiamo facendo è impegnativo, e non bastano poche righe, nelle prossime settimane ci proverò, anche attraverso delle belle foto.  Come avrete potuto capire, sono molto stanco.

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La fertilità del terreno.

La frazione attiva del suolo coltivato deve sempre essere in buone condizioni di fertilità. Queste si raggiungono esclusivamente con un bilanciato e completo apporto di nutrienti. L’agricoltura moderna spesso è costretta per ragioni di bilancio ad ignorare questo concetto, e si limita all’apporto massiccio di macronutrienti (azoto, fosforo e potassio). Quest’abitudine è diffusa anche in Italia ed è da considerarsi come un’imposizione del mercato. Anche le recenti leggi come la riforma della pac (politica agricola comunitaria), hanno privilegiato chi ha seguito queste metodologie di produzione e penalizzato chi era solito migliorare la fertilità dei propri terreni mediante la rotazione ed il sovescio.

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L’erpicatura

Dopo il vento di ieri ed il gelo di questa notte (la temperatura ha raggiunto i -7° C.), proseguono i lavori di preparazione del letto di semina. L’erpicatura ha la funzione di sminuzzare le zolle che si formano con l’aratura.

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Il riso Carnaroli Zaccaria, il riso più buono che ci sia.

E’ proprio buono il nostro riso Carnaroli e aiuta a scoprire il piacere di consumare il cereale più diffuso nel mondo. Il Carnaroli è la varietà di riso italiano più apprezzata; la sua qualità è senza eguali al mondo. Degustando il riso Carnaroli si può notare come in altri prodotti la straordinaria capacità italiana di selezionare dalla natura le cose migliori.

Noi il riso Carnaroli lo coltiviamo in una zona vocata e particolare. Lo coltiviamo bene, senza forzature e con il criterio di chi sa di offrire ai consumatori un prodotto sano e genuino. I risultati si vedono, e la bontà del nostro Carnaroli di Baraggia è apprezzata sempre da più persone.

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Diario di Campagna, in ritardo l’inizio dei lavori.

Le condizioni non ottimali impediscono l’inizio dei lavori di preparazione del letto di semina. Le precipitazioni atmosferiche in questo inizio di anno non hanno risparmiato la nostra campagna, e neve e pioggia sono cadute in abbondanza. Le temperature sono state rigide per tutto l’inverno, con punte che hanno oltrepassato anche i – 10° C.
Il termometro ha segnato valori negativi anche nelle notti appena trascorse, e le risaie presentano una condizione di umidità tale da impedire l’inizio dei lavori.
Non ci resta che attendere, gli aratri sono pronti.
 

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Riso Carnaroli, la cottura in pentola a pressione.

La bollitura del nostro riso Carnaroli in pentola a pressione, è una pratica che consiglio vivamente perchè da risultati unici. La bollitura in pentola a pressione, determina una più rapida gelatinizzazzione del granello di riso, che rimane più compatto e cresce in misura leggermente minore. Questo tipo di cottura, rispetto alla bollitura tradizionale, oltre che più rapido permette di ottenere un granello più integro e meglio utilizzabile nelle successive operazioni. Il riso Carnaroli Zaccaria, successivamente alla bollitura in pentola a pressione, si presenta ideale per la preparazione di insalate, e anche per l’aggiunta di qualsiasi tipo di sugo. Anche per altre preparazioni come tortini, timballi e dolci, questo tipo di cottura dimostra aspetti migliorativi.

La bollitura in pentola a pressione si effettua schematicamente in questo modo:

         Bollitura dell’acqua

         Apertura del coperchio e aggiunta di sale e riso.

         Chiusura del coperchio e cottura a fuoco vivo per 9 minuti.

        Apertura del coperchio (per velocizzare quest’operazione è consigliabile avvicinare la pentola al rubinetto dell’acqua fredda e bagnando le pareti e il coperchio).

         Scolatura.

Provate! I risultati sono sorprendenti, ma non pensate di poterli ottenere con qualsiasi tipo di riso.

N.B. la quantità di acqua da utilizzare nella pentola, è direttamente proporzionale alla collosità del riso che usate, con il nostro ne basta poca, ma è sempre consigliabile utilizzarla in buona quantità.

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Diario di Campagna.

Diario di Campagna sarà una categoria da me utilizzata per raccontare periodicamente lo stato dell’azienda e delle coltivazioni. L’obiettivo è quello di rendere possibile una rapida visione della vita aziendale nei vari periodi dell’anno. Ritengo sia utile conoscere in modo semplice i vari mutamenti che vivono la campagna e le sue coltivazioni. Questa sezione non descriverà gli aspetti tecnici e agronomici, che verranno affrontati in altre categorie. 

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Dalla raccolta all’aratura, breve sintesi delle varie operazioni.

Appena la morsa del freddo si allenterà e il gelo si allontanerà dai nostri campi riprenderanno le lavorazioni del terreno. Come sempre si spera in un clima poco piovoso, perché la natura dei nostri terreni, data l’elevata capacità di campo, rende difficili e proibitive le lavorazioni in condizioni di umidità elevata.
In breve ripercorriamo le prime operazioni successive alla raccolta:
1)     Trinciatura degli argini (operazione che serve ad eliminare le erbacce dagli argini che separano le diverse camere di risaia.
2)     Rinnovamento degli argini: questa operazione si divide in tre fasi, la prima consiste dell’asportazione di una porzione di terreno dall’argine stesso mediante l’utilizzo di una lama con disco terminale, la seconda prevede la riformazione dell’argine utilizzando un’aratro monovomere dotato di grande versoio (ciluriun), infine la terza prevete la pressione dell’argine con un’atrezzo denominato tamburo.
3)     Aratura.
 
Successivamente alla raccolta di fondamentale importanza nei nostri terreni, è il mantenimento delle canaline di scolo della risaia, in perfette condizioni di pulizia, per evitare il ristagno idrico che ostacola tutte le operazioni.

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Il riso Sant’Andrea di Baraggia: alcune considerazioni di carattere gastronomico.

Il Sant’Andrea è una varietà di riso di grande pregio; non è estremamente diffusa, in quanto la sua coltivazione è limitata da sempre a circa 10000 ettari, localizzati quasi esclusivamente all’interno dell’area di Baraggia.

Al consumo, se presente in purezza, dimostra le sue grandi qualità soprattutto nella preparazione di risotti e minestre, grazie alla sua notevole capacità di assorbire i condimenti. Ha un’ottima tenuta alla cottura, ma ha tempi di gestione più ristretti rispetto al Carnaroli.

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Riso Carnaroli di Baraggia Zaccaria: la confezione in cartoncino.

Da Lunedì 5 dicembre sono disponibili le prime confezioni in cartoncino di riso Carnaroli. La scatola all’interno contiene il riso sottovuoto. E’una confezione che consente di preservare nel modo migliore le caratteristiche qualitative del riso, facilitando anche tutte le operazioni di trasporto e stoccaggio.

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Il riso Sant’Andrea di Baraggia in lavorazione.

Mercoledì 30 Novembre è andato in lavorazione un primo lotto del nostro riso Sant’Andrea di Baraggia. La raffinazione, eseguita in conformità al disciplinare dell’IGP riso di Baraggia Biellese e Vercellese, ha avuto una resa in percentuale di circa 58 punti. La lavorazione è stata eseguita con criterio ed in modo non troppo intenso, corrispondente al secondo grado di lavorazione.

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Conformità

Il primo lotto di lavorazione del riso Carnaroli di Baraggia Zaccaria, ha ricevuto la conformità al disciplinare di produzione dell’IGP riso di Baraggia Biellese e Vercellese. Al rilascio da parte dell’organismo di controllo del certificato di conformità, segue l’emissione dei contrassegni numerati che dovranno essere applicati su ogni singola confezione.

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Riso Sant’Andrea di Baraggia Zaccaria: appunti descrittivi.

Il riso Sant’Andrea Zaccaria è coltivato in purezza ad Arro di Salussola nella Baraggia Biellese, esclusivamente nei terreni di proprietà dell’azienda. Questi terreni, coltivati a riso sin dal 1500 sono argillosi e ricchi di sostanza organica e vengono irrigati con le acque fredde e pure provenienti dalle vicine Alpi Biellesi.
La baraggia, presenta peculiari caratteristiche agro-pedo-climatiche che la rendono unica al mondo per la coltivazione del riso. I terreni fortemente argillosi e ricchi di ferro, le basse temperature dovute alla notevole vicinanza alle montagne, determinano produzioni ridotte, ma di eccellente qualità. La Baraggia, vera nicchia della risicoltura italiana, veniva individuata già nel secolo scorso dall’Istituto Sperimentale di Risicoltura di Vercelli come particolare e diversa. Il riso di Baraggia manifesta le sue peculiarità durante la cottura perché mantiene una maggiore consistenza del grano ed una minore collosità rispetto all’analogo prodotto di altre zone risicole.
La produzione di riso Sant’Andrea Zaccaria viene seguita in tutte le sue fasi dal padre Silvio e dai figli Carlo e Matteo, ma è soprattutto la grande esperienza di Silvio a garantire l’ottenimento sul campo di un prodotto di eccellente qualità. Matteo e Carlo hanno portato, grazie anche ai molti anni di studi, l’innovazione necessaria a rendere più sostenibile la pratica agricola, nel rispetto dell’ambiente e ancor di più dei consumatori, ai quali viene offerto un prodotto sano e privo di residui chimici. Tutto questo è possibile grazie all’esclusivo utilizzo di fitofarmaci non residuali, e al mantenimento della fertilità del terreno grazie all’utilizzo di fertilizzanti organici ed alle pratiche colturali come il sovescio e la rotazione. La raffinazione ed il confezionamento uniscono le moderne tecniche come la selezione ottica ed il sottovuoto, alle tradizionali operazioni di sbiancatura a pietra del riso.
 Per il confezionamento l’azienda agricola Zaccaria utilizza il SOTTOVUOTO, che è una moderna tecnica che permette di conservare per lunghi periodi l’integrità e la fragranza del riso, mantenendo intatte vitamine, lipidi e proteine, preservando tutti gli elementi che determinano la qualità del riso.
 Il Sant’Andrea Zaccaria, è molto versatile, ha un’ottima capacità di assorbire i condimenti ed esprime tutte le sue peculiarità nella preparazione del risotto. Con il Sant’Andrea Zaccaria, si ottengono risotti gustosi, al dente e cremosi. Il riso Sant’Andrea Zaccaria è anche indicato per la preparazione di minestre e dolci, può essere utilizzato anche per insalate, timballi e tortini, preparazioni per le quali richiede particolari accorgimenti in quanto libera amido durante la cottura.

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