E’ nata il 28 Novembre 2007 a Ivrea (TO) alle ore 21,00 ed ha riempito il mio cuore di gioia. Un Bacio alla mamma Elisabetta e al fratellino Giovanni.
Un padre felice.
Artigiani Radiosi 2007.
Artigiano Radioso è un’importante riconoscimento del Club di Papillon.
Lunedì 26 alle ore 15,00 a Golosaria, presso la sala eventi del Palazzo Isozaki, durante la cerimonia di premiazione la nostra azienda verrà insignita del riconoscimento Artigiano Radioso 2007.
Siamo molto contenti, questo premio ci onora profondamente e ci ripaga del duro lavoro di questi anni.
Ringraziamo di cuore Paolo Massobrio ed il Club di Papillon.
Riso Nero Zaccariacon patate Valdostane, Lardon e Reblochon. Lambrusco Grasparossa di Castelvetro.
Risotto al Gorgonzola e Taleggio. Langhe Nebbiolo.
Un’idea improvvisa che ci ha dato grande soddisfazione. Il sapore intenso che il Gorgonzola da al risotto abbinato alla morbidezza e alla cremosità del Taleggio, accompagnati da un grande nebbiolo delle Langhe.
Leggi tutto “Risotto al Gorgonzola e Taleggio. Langhe Nebbiolo.”
Il 25 e il 26 Novembre il riso Zaccaria a Golosaria.
Il 25 e il 26 Novembre a Torino nello splendido palazzo Isozaki si terrà Golosaria Noi saremo presenti con il nostro riso.
Vicino a noi il Corsaro Edoardo Bresciano di
Cascina Peschiera
Il risotto al Tartufo.
E’ tempo di tartufi in Piemonte e nelle altre zone italiane in cui si può raccogliere questo pregiato fungo ascomicete, frutto di una simbiosi mutualistica pianta – fungo, la micorrizza.
Tra aste e pezzi pregiati che finiscono sul mercato è sempre buona abitudine fare un bel risotto con la “trifola”, anche se l’annata 2007 è finora caratterizzata da prezzi piuttosto elevati.
Per preparare il risotto al tartufo, la mia ricetta, o meglio il mio personale modo di interpretare questo piatto prevede innanzitutto l’utilizzo del brodo di verdure. Molti consigliano ed utilizzano il brodo di carne che a mio parere in molti casi non permette di assaporare al meglio le caratteristiche organolettiche del tartufo. Un brodo vegetale, ben preparato e armonico, darà struttura al nostro risotto e permetterà di percepire al meglio le sensazioni gustative del tartufo.
Si parte come sempre con un soffritto di cipolle su olio extra vergine di oliva, si tosta il riso per un paio di minuti (Carnaroli o Vialone Nano) si aggiunge un bicchiere di vino bianco (Arneis), si lascia sfumare e si porta a cottura con il brodo di verdura. A cottura si aggiunge una noce di burro e del Parmigiano Reggiano (18 mesi di stagionatura, non di più), si manteca, si lascia riposare un minuto, si impiatta e si aggiunge il tartufo affettato finemente.
Semplice; aggiungerei che la parte più complicata è sicuramente quella di entrare in possesso di una bella “trifola”.
Il profumo dell’autunno.
L’autunno è entrato nel vivo, con i suoi colori caldi e la tranquillità che avvolge la campagna. Dell’autunno si ricoda sempre l’impatto visivo che ha, soprattutto per merito delle variazioni cromatiche che colpiscono le foglie degli alberi prima di cadere al suolo. L’autunno colpisce chi vive la campagna anche per i suoi profumi fragranti e muschiati, densi di quella vita microbica sempre attiva nel rigenerare la vita. L’autunno è poesia anche in risaia, con le stoppie dritte e pronte per essere ridate al terreno dallo scorrere degli aratri.
C’è un’altro profumo che si percepisce in modo particolare in autunno ed è quello del riso fresco appena raffinato, una fragranza dolce e delicata. Questa mattina abbiamo raffinato il primo lotto di riso dell’annata 2007, il suo profumo è ancora nella mia mente, era Sant’Andrea. Sono belle sensazioni.
Riso Carnaroli Vintage 2006, invecchiato un anno.
Finalmente a disposizione il riso Carnaroli invecchiato un anno. La selezione proveniente dal foglio 10 particella 8 dell’annata 2006 è stata raffinata oggi. La stagionatura è durata per la precisione poco più di 13 mesi. Presto altri dettagli.
Ricette Leggere: riso con broccoli e pecorino del Parco dei Buoi.
Il riso è un’alimento altamente digeribile con il quale si possono preparare piatti completi e veloci. Soprattutto dopo una giornata lavorativa caratterizzata di questi tempi sempre più dallo stress, è opportuno cenare in modo leggero e visto che la stanchezza incombe è anche necessario poter preparare tutto in poco tempo. I nostri risi si prestano molto bene ad essere utilizzati in questo senso, si fa bollire il riso (circa 10 minuti) si scola e si aggiunge semplicemente un po’ di olio e formaggio o come in foto alcuni broccoli saltati leggermente in padella e del pecorino grattuggiato (io utilizzo quello del Parco dei Buoi, è delicato e da struttura ai piatti).
Provare e riprovare, la leggerezza del riso è alla portata di tutti e richiede tempi ridotti di preparazione. Non con tutti i risi il risultato è assicurato perchè molti cedono molto amido durante la cottura e perdono consistenza. Per questo tipo di preparazioni consigliamo il Carnaroli anche se i nostri di Baraggia si addicono tutti: Il riso utilizzato per questo piatto è il Sant’Andrea.
Altre risaie per il riso Zaccaria.
Fondato il Consorzio di Tutela della DOP Riso di Baraggia Biellese e Vercellese.
Giornata storica per il mio territorio, la Baraggia. Oggi, 6 novembre 2007 si è costituito il Consorzio di Tutela della DOP Riso di Baraggia Biellese e Vercellese. Noi c’eravamo e questa sera brinderemo all’evento.
La Denominazione d’Origine Protetta Riso di Baraggia Biellese e Vercellese è stata inserita nel registro delle DOP in data 21 Agosto 2007.
Riso e Radicchio Rosso, una variante particolare con Fontina d’Aosta.
Riso Carnaroli con radicchio rosso e Fontina d’Aosta.
Sostengo da sempre la notevole affinità che il riso ha nei confronti del radicchio rosso. Il risotto al radicchio è uno dei più azzeccati anche se la variante con Gorgonzola ha un’intensità gustativa pazzesca, un piatto strutturato d’eccezione da abbinare a grandi vini.
Nell’occasione al nostro riso Carnaroli semplicemente bollito ho aggiunto del radicchio rosso (tagliato finemente) saltato in padella su un soffritto di cipolle in olio extra vergine di oliva e della Fontina d’Aosta (proveniente da alcuni alpeggi della Val d’Ayas) tagliata a cubetti e lasciata sciogliere rimestrando accuratamente.
Ottimo piatto, da provare.