Ultime risaie 2021 in mietitura.

Vista aerea del campo “Bonina” con le ultime risaie di riso Nero Otello in mietitura.

La conclusione della mietitura racchiude sempre un mix di sensazioni. La soddisfazione ed il sollievo per aver concluso una delle operazioni più importanti dell’annata agraria si mescola con la malinconia della campagna quasi completamente spoglia. E’ come se ci rendessimo conto dell’avanzare dell’autunno e delle stagioni fredde solo a conclusione della raccolta. Il taglio del riso ti assorbe completamente, non ti lascia soste e spesso non ti consente di godere pienamente di quel momento magico di colori che è l’autunno.

Il taglio del riso.

La mietitrebbia alle prese con la raccolta del riso

E’ sempre speciale il primo giorno di mietitura. Arriva quasi sempre all’improvviso. Non si tratta di un’operazione più di tanto pianificabile perchè dipende da diversi fattori, in primis il grado di maturazione del riso. Soprattutto nelle annate climaticamente particolari come questa è importante individuare con precisione il giusto momento della raccolta. In agricoltura quando si avvicina l’autunno i tempi si fanno stretti e i raccolti si devono portare in azienda al sicuro il prima possibile. Aspettare la maturazione perfetta spesso comporta dei rischi ma quando si ricerca il massimo della qualità si è disposti a correrli.

Panorami: risaie arate.

L’ aratura è una delle operazioni colturali più comuni e caratteristiche che consiste nel tagliare e rivoltare il terreno. E’ una pratica che ha un grande senso di transizione e rinnovamento, cancellando tutte le tracce presenti e portando in superficie terreno puro, riposato e pronto per essere coltivato. Visivamente un campo appena arato da un senso di pace, all’ olfatto idem, il profumo di terra può essere dolce e inebriante.

L’ aratura può essere sostenibile quando è anche sovescio. In questo caso infatti è stato contemporaneamente interrato un erbaio di loietto di cinque mesi che contribuirà a migliorare la struttura e la fertilità di queste risaie.

Verso la fine della mietitura in apprensione per il maltempo.

Siamo circa a sei giorni lavorativi dalla fine della mietitura 2019. Da raccogliere in campo abbiamo ancora alcuni tra i nostri risi più pregiati come i biologici e le varietà rosse e nere. Siamo un po’ in apprensione perché il clima si sta facendo ostile e le previsioni meteo non sono per nulla rassicuranti , con la pioggia che potrebbe essere la protagonista assoluta dei prossimi dieci giorni.

Il taglio del riso Arborio.

Ogni annata, quando si conclude la mietitura del riso Arborio abbiamo la sensazione che la storia di questo straordinario riso proseguirà ancora per tanti anni. Dal 1946 ad oggi questo riso che porta il nome di uno dei comuni della Baraggia, si è fatto apprezzare in ogni angolo del mondo. Per noi è un riso irrinunciabile, un pezzo di storia della nostra terra che continuiamo a veder crescere rigoglioso nelle nostre risaie. Oggi si dice che sia una varietà poco produttiva e molto sensibile, il suo nome è inoltre molto utilizzato per commercializzare altri risi simili della stessa tipologia. Noi continuiamo a considerarla una varietà molto rustica e non potrebbe essere diversamente considerati i più di 70 anni di storia. Agronomicamente ha dei limiti, la pianta è alta e non produce come le varietà moderne. Penso siano proprio questi limiti a rendere così speciale questo riso.



Soia biologica – rotazione colturale in risaia.

Abbiamo seminato soia (Glycine max) in alcune nostre risaie biologiche per fare rotazione colturale. La rotazione con soia è una pratica molto consigliata perchè migliora la fertilità del terreno, migliorandone la struttura e arricchendolo in nutrienti fondamentali come l’ azoto. Nei Nostri terreni di Baraggia, argillosi e compatti la soia non ha vita facile e spesso viene sopraffatta dalle infestanti, soprattutto il giavone. Per ovviare a questo inconveniente la seminiamo molto fitta ma questo spesso non basta e la produzione viene compromessa e ci spinge a distruggere l’ intero raccolto per evitare che le infestanti come il giavone compiano il proprio ciclo lasciando i propri semi sul terreno. Il nostro obiettivo è produrre riso biologico e per farlo bene siamo disposti anche a sacrificare il raccolto delle rotazioni che facciamo. Ora siamo in una fase in cui non siamo ancora in grado di dire se riusciremo a raccogliere un po’ di soia. Alcune parti della risaia, come si vede bene nella terza foto sono compromesse e verranno distrutte mediante trinciatura. Altre parti, dove la soia è riuscita a svilupparsi bene, potrebbero anche andare a produzione ma lo vedremo bene nelle prossime settimane.

Le ultime passate di livella.

Livelliamo a controllo laser i nostri terreni dal lontano 1989. La livella è diventato in questi anni uno strumento di fondamentale importanza per la moderna risicoltura. Quest’ anno le condizioni climatiche ci hanno consentito di livellare quasi tutte le nostre risaie. Non accadeva da diversi anni e siamo molto contenti. Nelle nostre terre di Baraggia non è cosa semplice, per livellare bene il terreno non deve essere umido.

Aratura

L’ aratura è probabilmente l’ operazione agricola più significativa e prevede il taglio ed il rovesciamento del terreno. In Baraggia è sempre stata un’operazione ostica a causa della natura e della compattezza del terreno. In primo piano vediamo una grande zolla compatta e liscia, tipica dei nostri terreni. Con l’ aratura si interrano i residui colturali dell’ annata precedente e si espone per la coltivazione quella parte di terreno sottostante che ha praticamente riposato un anno. In questo caso si tratta di una risaia che è stata sommersa anche in autunno – inverno.

L’aratura ha inoltre un grande significato storico che meriterebbe di essere approfondito in modo accurato. I primi aratri risalgono a circa 6000 anni fa, i primi ritrovamenti in Mesopotamia, poche migliaia di anni dopo la nascita dell’ agricoltura (circa 10500 anni fa). Si pensa che sia stata proprio l’ invenzione dell’aratro e quindi l’aratura a permettere di compiere grazie all’ incremento della produzione i primi passi di sviluppo sociale.

L’aratura è un rito e a noi piace cercare di cogliere tutti gli aspetti che hanno caratterizzato nella storia questa pratica.

Erpicatura

L’ erpicatura, la frantumazione delle zolle di terra, ultima fase della preparazione del letto di semina (quest’ anno un po’ polverosa). Alle spalle il verde degli erbai da sovescio che assieme alla lolla di riso (ora in cumuli) andrà a migliorare la fertilità dei nostri terreni.

Erpice rotante e asse spianone.

Sempre impegnati nella preparazione delle nostre risaie mettiamo in mostra due nostri gioielli, l’inossidabile Fiat 980/DT che conduce l’asse spianone e il Fiat 140/90 con l’erpice rotante da 4,60 m (di tutto rispetto in Baraggia).