Risotto al Barolo e Castelmagno. Barolo 2001 Carlin de Paolo

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Per la cena di inizio anno con Liborio Butera, di ritorno dalle vacanze trascorse nelle Marche, abbimo optato per l’unione di tre prodotti piemontesi strepitosi: il Barolo, il Castelmagno ed il nostro riso Carnaroli Vintage 2006.
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La ricetta si è rivelata strepitosa, profumi straordinari, grande consistenza del riso e perfetta armonia di sapori. Una delizia autentica.
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Il riso nasce nell’acqua e muore nel vino… E nella Birra?

Si dice spesso che il riso nasce nell’acqua delle risaie e muore nel vino, quel classico bicchiere di vino che si versa dopo la tostatura durante la preparazione del risotto.
Il riso però può “morire” nobilmente anche nella birra, dando al risotto profumi e sapori caratteristici che se ben sposati danno sensazioni uniche.
Restate sintonizzati, strepitosi risotti alla birra sono in arrivo.

Il piacere di una minestra di riso.

La sera di Natale ho provato dopo diverso tempo il piacere di gustare la minestra di riso. Era tutto pronto per preparare il risotto, ma l’indecisione sul come farlo ci ha spinto verso una gustosissima e leggera minestra di riso Sant’Andrea e tagliolini, fatta con brodo di carne. E’ una minestra che mi ricorda l’infanzia, era particolarmente gradita ai miei cari zii Giovanni e Agnese che ricordo sempre con affetto e con cui condividevamo sempre il pranzo domenicale e delle feste.

La Panissa Vercellese, una gustosa variante di grande tradizione.

La Panissa Vercellese è sicuramente il piatto più tradizionale della nostra terra. La preparazione è una ma esistono molte varianti che aggiungono gusto e tradizione a questo straordinario piatto. Ho già parlato in passato della panissa che si può gustare nella zona di Crescentino, che ha la particolarità di avere tra gli ingredienti le cotiche. E’ un tipo di panissa che mi piace molto e ho avuto modo di affrontare nei giorni scorsi l’argomento con un anziano signore che mi ha raccontato secondo la tradizione della sua famiglia questa gustosa ricetta:

Si prepara il brodo cuocendo i fagioli di Saluggia in acqua con le ossa del maiale e la cotica (arrotolata). In una casseruola di rame si soffrigge la cipolla ed il salame sotto grasso (vecchio) in olio, burro e lardo. Si tosta il riso e si porta a cottura aggiungendo progressivamente il brodo e i fagioli. Si impiatta con a lato o sopra il riso una bella fetta di cotica.
Gustosissima.

Il risotto al Tartufo.

E’ tempo di tartufi in Piemonte e nelle altre zone italiane in cui si può raccogliere questo pregiato fungo ascomicete, frutto di una simbiosi mutualistica pianta – fungo, la micorrizza.
Tra aste e pezzi pregiati che finiscono sul mercato è sempre buona abitudine fare un bel risotto con la “trifola”, anche se l’annata 2007 è finora caratterizzata da prezzi piuttosto elevati.
Per preparare il risotto al tartufo, la mia ricetta, o meglio il mio personale modo di interpretare questo piatto prevede innanzitutto l’utilizzo del brodo di verdure. Molti consigliano ed utilizzano il brodo di carne che a mio parere in molti casi non permette di assaporare al meglio le caratteristiche organolettiche del tartufo. Un brodo vegetale, ben preparato e armonico, darà struttura al nostro risotto e permetterà di percepire al meglio le sensazioni gustative del tartufo.
Si parte come sempre con un soffritto di cipolle su olio extra vergine di oliva, si tosta il riso per un paio di minuti (Carnaroli o Vialone Nano) si aggiunge un bicchiere di vino bianco (Arneis), si lascia sfumare e si porta a cottura con il brodo di verdura. A cottura si aggiunge una noce di burro e del Parmigiano Reggiano (18 mesi di stagionatura, non di più), si manteca, si lascia riposare un minuto, si impiatta e si aggiunge il tartufo affettato finemente.
Semplice; aggiungerei che la parte più complicata è sicuramente quella di entrare in possesso di una bella “trifola”.

Ricette Leggere: riso con broccoli e pecorino del Parco dei Buoi.

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Il riso è un’alimento altamente digeribile con il quale si possono preparare piatti completi e veloci. Soprattutto dopo una giornata lavorativa caratterizzata di questi tempi sempre più dallo stress, è opportuno cenare in modo leggero e visto che la stanchezza incombe è anche necessario poter preparare tutto in poco tempo. I nostri risi si prestano molto bene ad essere utilizzati in questo senso, si fa bollire il riso (circa 10 minuti) si scola e si aggiunge semplicemente un po’ di olio e formaggio o come in foto alcuni broccoli saltati leggermente in padella e del pecorino grattuggiato (io utilizzo quello del Parco dei Buoi, è delicato e da struttura ai piatti).
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Provare e riprovare, la leggerezza del riso è alla portata di tutti e richiede tempi ridotti di preparazione. Non con tutti i risi il risultato è assicurato perchè molti cedono molto amido durante la cottura e perdono consistenza. Per questo tipo di preparazioni consigliamo il Carnaroli anche se i nostri di Baraggia si addicono tutti: Il riso utilizzato per questo piatto è il Sant’Andrea.

Riso e Radicchio Rosso, una variante particolare con Fontina d’Aosta.

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Riso Carnaroli con radicchio rosso e Fontina d’Aosta.
Sostengo da sempre la notevole affinità che il riso ha nei confronti del radicchio rosso. Il risotto al radicchio è uno dei più azzeccati anche se la variante con Gorgonzola ha un’intensità gustativa pazzesca, un piatto strutturato d’eccezione da abbinare a grandi vini.
Nell’occasione al nostro riso Carnaroli semplicemente bollito ho aggiunto del radicchio rosso (tagliato finemente) saltato in padella su un soffritto di cipolle in olio extra vergine di oliva e della Fontina d’Aosta (proveniente da alcuni alpeggi della Val d’Ayas) tagliata a cubetti e lasciata sciogliere rimestrando accuratamente.
Ottimo piatto, da provare.

Risotto ai pistilli di Zafferano e Pepe Nero – Carnaroli Vintage 2005 invecchiato 2 Anni –

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Il Banco di Prova per il nostro riso Carnaroli Vintage 2005 stagionato due anni è stato questo risotto con Pistilli di Zafferano. Il test è stato soddisfacente e il riso ha mostrato la croccantezza e la consistenza che ci aspettavamo. Il granello è cresciuto molto durante la cottura mantenendosi anche perfettamente integro.
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Risotto alle verze con miele, Caprino e Bagna Caoda. – Barbera del Monferrato –

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Giornata di mietitura ieri con risottata finale con Liborio Butera nell’occasione sprovvisto di telecamera. Niente video quindi, ervamo troppo stanchi e con troppa fame per dedicarci alle riprese.
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L’occasione era di quelle giuste in quanto era doveroso festeggiare l’ingresso di A Ruota Libera nella Simplicissimus Blog Farm di Antonio Tombolini.
Abbiamo preparato un semplice risotto alle verze (riso Carnaroli tostato in un soffritto di cipolle e verze, vino bianco, cottura progressiva con brodo di verdure e mantecatura con Parmigiano Reggiano) che abbiamo guarnito nel piatto con Miele di Rododendro di Bruno Ambrosio (cristallizzato, eccellente) accompagnato dallo straordinario formaggio Caprino di Mauro Albertini della Cascina Albertana di Netro (BI)
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Video ricetta: Risotto al radicchio con pere e gorgonzola.

In tempo di mietitura tornano le video ricette. Risotti preparati con il nostro riso nella mia cucina in collaborazione con Liborio Butera che cura sempre la realizzazione del filmato. L’impegno è sempre lo stesso ma in più c’è grande voglia di sperimentare. Non tarderanno pertanto ad arrivare grandi ed interessanti novità.

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Risotto al radicchio rosso con pere e gorgonzola.

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Il risotto preparato con radicchio rosso e gorgonzola e di incredibile intensità gustativa. Un’eccellente mix di sapori che si sposano in perfetta armonia. E’ anche tra i più semplici da preparare (è a disposizione anche un video su questa preparazione di Liborio Butera, visto da un’incredibile numero di persone).

Nell’occasione che vado a raccontare abbiamo preparato questo risotto con l’aggiunta di un’ingrediente particolare, pere raccolte nel mio frutteto e letteralmente strappate alla voracità di alcuni temibili calabroni.

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